Movistar, Eusebio Unzué a gamba tesa su Nairo Quintana: “Il suo momento per vincere un GT è passato”

Eusebio Unzué convinto che il meglio di Nairo Quintana sia ormai alle spalle. Dopo anni in cui il colombiano era la carta migliore della Movistar per i grandi giri, stagioni nelle quali il Condor è stato considerato il miglior scalatore al mondo, l’esperto team manager ha scelto di separarsi da uno dei suoi pupilli, del quale si mostra certo sia iniziato un declino che non gli permetterà più di ambire ai traguardi ottenuti in passato. Pur non avendo mai conquistato il Tour de France, Nairo Quintana è stato comunque il primo del suo paese a conquistare un Grande Giro nel 2014, quando trionfò al Giro d’Italia, ripetendosi poi due anni dopo alla Vuelta a España. Si è invece dovuto accontentare di podi alla Grande Boucle, perdendo lo scontro con Chris Froome nel 2013 e 2015.

“È stato un uomo chiave per noi, che ci ha permesso per cinque anni di sognare il successo al Tour – ha spiegato il dirigente spagnolo a El Confidencial – Nel 2013 e 2015 ci è andato vicino, ma è stato sfortunato a trovarsi di fronte Chris Froome […] Gli scorsi anni faceva la differenza in passato e anche se le cronometro gli hanno impedito di vincere di più, ci è andato sempre vicino. Non è più con noi perché crediamo che il suo momento di poter lottare per la vittoria è passato. Non ci sono altri motivi”.

Una bocciatura sul presente molto netta, lamentandosi anche del comportamento del corridore durante il Tour de France, quando non ha aiutato Mikel Landa, lamentando nel complesso un atteggiamento non proprio esemplare. “Ognuno ha fatto i suoi interessi – aggiunge – Nel Tourmalet abbiamo visto che Nairo non era in grado di giocarsi la vittoria finale. Non ha detto niente, ma è in quel momento che abbiamo deciso di giocarcela con Mikel, che era sicuro di sé. In seguito abbiamo messo Nairo in fuga e speravamo in un attacco di Mikel, che partì da dietro con grande forza alla ricerca di qualcosa di grande. Quando è arrivato all’altezza di Nairo non ha ricevuto alcun aiuto da parte sua, questo è sicuro. Non fu un comportamento tra compagni. Un atteggiamento che deve esserci sempre prima di tutto. Nairo quel giorno non è stato leale. Avrebbe dovuto dare una mano, anche minima, per dare respiro a Mikel”.

Una decisione che chiaramente non ha portato alla rottura (ormai la decisione del trasferimento alla Arkéa – Samsic era da tempo presa), ma che evidentemente ha palesato il malessere e il disagio in squadra. Una insofferenza interna ormai chiara, in un clima ormai di mancanza di fiducia generale. E chissà che sia un caso che proprio mentre il colombiano spiega di sentirsi ancora capace di ambire ai massimi traguardi il suo ex mentore dice l’esatto contrario…

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